Mi hanno rimpiazzato. Che fare?

Nella band dove suono mi hanno sostituito. E ora?!

Ecco un articolo inatteso, nato dalle mie riflessioni a un post comparso alcuni giorni fa nel gruppo FB del Bassista Contemporaneo e che riporto qui di seguito (ovviamente senza far nomi). Non fissarti sul caso specifico, però, pensa che questa situazione potrebbe capitare anche a te, prima o poi.

Giusto al volo, io sono Anna e da ormai 6 anni gestisco la piattaforma del Bassista Contemporaneo Online, il primo corso di basso elettrico professionale creato da Tiziano Zanotti sulla base dei suoi libri, seguito ormai da centinaia di bassisti e bassiste di qualsiasi livello.

Essendo anche pianista e bassista, mi sono assolutamente identificata in questa esperienza, continua a leggere per sapere di cosa si tratta!

Essere scaricati o sostituiti all’interno della propria band. Che fare?

“Nel gruppo in cui suono hanno deciso di farmi passare momentaneamente alla chitarra rimpiazzandomi con un bassista molto più bravo (ha il quadruplo della mia esperienza e ha suonato con XXX)…e per quanto sia brutto essere rimpiazzati questo mi dà la motivazione per continuare il corso online e raggiungere anche io un certo livello e chissà fare anche ricredere qualcuno un giorno”.

Ebbene, la reazione d’istinto di alcuni membri del gruppo FB è stata: LASCIA IL GRUPPO. Ovvero consigliavano al nostro sventurato amico di andarsene. E come dar torto a queste persone?!

In effetti è un gesto poco piacevole, soprattutto se con queste persone hai un rapporto di collaborazione che dura da tempo e con cui in teoria dovresti aver costruito un rapporto di fiducia e stima reciproca.

Tuttavia, siccome non conosciamo gli antefatti e i “postfatti” della situazione, non possiamo nemmeno giudicare in maniera obiettiva la situazione e fornire soluzioni pratiche certe e totalmente sensate.

Però ci ho riflettuto su per alcuni giorni e anche io inserito un breve commento nel gruppo. Innanzi tutto per solidarizzare e provare a tirar su il morale all’amico bassista che si è trovato intrappolato in una situazione a metà tra rabbia e frustrazione.

Ma voglio ora provare ad articolare meglio il mio pensiero su una problematica che temo sia più diffusa di quanto si pensi. La domanda vera è: Cosa possiamo imparare da questa esperienza così scomoda? Alla fin fine, la tua reazione alla vicenda (come la inquadri e cosa ci fai) è più importante della vicenda stessa…

1) Essere POLISTRUMENTISTI, comunque un vantaggio!

Beh, se ti hanno messo a suonare la chitarra significa che delle cose ne sai fare, anche perché la chitarra è tutto fuorché uno strumento facile. Se la sai suonare hai comunque dei punti in più. A mio avviso essere polistrumentisti è sempre un vantaggio, anche se magari con abilità eterogenee tra i vari strumenti.

E quindi chissà, forse te la cavi meglio con la chitarra che con il basso? Io di sicuro me la cavo meglio col piano per certi versi (ma non moderno!) che col basso… Accetta il fatto che la tua versatilità è un’ottima qualità spendibile in vari contesti, anche se non sempre in linea con le tue aspettative.

2) Posso fare qualcosa per MIGLIORARE?

Diciamo che puoi prendere questa vicenda poco piacevole come un’occasione per fare il punto della situazione sulle tue capacità ed eventualmente aggiungere frecce al tuo arco. C’è qualcosa che puoi fare per migliorare il tuo livello sul basso elettrico? Magari tu stesso riconosci di avere qualche lacuna, oppure aree strumentali/musicali che possono essere potenziate.

Ragionaci con calma, a mente fredda, e cerca di trarre da questa esperienza informazioni utili che potrai spendere per alzare il tuo livello e garantirti occasioni musicali più interessanti e stimolanti.

3) PARLARE coi i diretti interessati

Credo sia fondamentale mettere sul tavolo i punti della questione e confrontarsi con i colleghi del gruppo. Cercare con loro un chiarimento onesto e aperto su “cosa è andato storto”. Cosa c’è non va? C’è qualcosa che ho fatto (o non fatto) che non hanno gradito?

Magari esiste un modo per rimediare e recuperare la situazioni. Chiarezza e franchezza sono presupposti impegnativi, richiedono carattere e coraggio, ma aiutano nel garantire la durata di una collaborazione.

4) Il RISPETTO per se stessi

Poi però, dette tutte queste cose, la situazione è da valutare: se questo gesto ti disturba, ti amareggia… fino a che punto tollerare? Ha senso macerarsi dentro, magari farsi venire paranoie (come se già non ne avessimo!), sentirsi umiliati?

Certo, studiare, migliorarsi e non mollare è fondamentale… ma con serenità, mantenendo un atteggiamento positivo e fiducioso nei confronti della proprie possibilità. Nessuno si deve permettere di minare la tua autostima!!

5) Stare BENE con i propri compagni di avventura

Che tu suoni per lavoro o per passione (o entrambi), avere una buona relazione con i colleghi è fondamentale. Non dico essere per forza amici, ma quanto meno sentirsi a proprio agio, sentirsi accettati e stimati per le proprie capacità e per il contributo che si dà al progetto. Quando questi presupposti vengono meno (o scricchiolano), se già sai che gli altri ti considerano “scarso” occorre pensarci su…. e se è il caso andarsene.

Spero di averti dato qualche spunto di riflessione utile e costruttivo. E a te, è mai capitata una situazione del genere? Come l’hai vissuta?

Se hai ulteriori suggerimenti da proporre, lasciali pure nei commenti che saranno sicuramente utili ai lettori del mio blog.

Di sicuro, di fronte a un evento del genere abbiamo 2 possibilità:

1) Chiuderci a riccio, farci prendere dallo sconforto (oppure anche fare finta di niente e lasciar scivolare via tutto, dipende dal proprio carattere), ma senza modificare nulla del nostro atteggiamento.

2) Oppure cogliere la palla al balzo per fare uno scatto tecnico e caratteriale verso l’alto, lavorando su tutti gli aspetti su cui materialmente possiamo intervenire. Che è quella, sempre, di occuparci di noi stessi e del nostro miglioramento.

Bene, ti lascio il link alla piattaforma ==> https://corso-online.bassistacontemporaneo.it/, dove trovi i vari corsi dedicati al basso, dal corso principiante ai livelli più avanzati. Ogni momento di stop è un momento prezioso per rimettersi al passo, recuperare abilità, e trovare occasioni migliori per esprimere la nostra arte.

Un abbraccio e in bocca al lupo!!

ANNA

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2 commenti

  1. Sono Riccardo.

    È capitato anche a me.
    Ho avuto un incidente grave alle dita della mano destra,medio e anulare. Dopo qualche settina continuai a fare le prove ma era praticamente impossibile. Il frontman della band poco dopo, senza dirmi niente, aveva già preso un altro bassista, facendomi fuori dalla band.
    Tempo più tardi mi rimisi in sesto.
    Non mi sono abbattuto, ma anzi ho ripreso e continuato a suonare ed imparare più di prima.
    Non bisogna mai smettere di suonare, dobbiamo farlo solo per noi stessi. La musica è troppo bella per non essere suonata. Anzi, il basso è troppo bello per non essere suonato.

  2. Sono d’accordo con Riccardo. Io ho cominciato da pochissimo, suono solo per me ed al momento non ho in mente di unirmi ad una band (mai dire mai), però la musica è davvero troppo bella e stimolante.
    Da sempre mi ha ispirato ed accompagnato nella vita, ed ora che per la prima volta la sto suonando, non credo che l’abbandonerò tanto facilmente.
    Never give up

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