ZTL ep.3 Imparare dai migliori musicisti tramite la pratica indiretta

ZTL ep.3 Tutto sulla pratica indiretta (più hai confidenza con lo strumento più ti è utile)

Puntata numero 3 della serie ZTL: Tutto sulla pratica indiretta. Ovvero non una pratica fatta direttamente sullo strumento (che resta sempre la più importante), ma una pratica accessoria basata sull’ascolto attivo e sull’osservazione di altri.

Terzo episodio della trasmissione di Tiziano Zanotti dedicata a tutti quelli che vogliono addentrarsi nei segreti del fare musica.

La differenza tra pratica diretta e pratica indiretta

Nel video precedente ci eravamo lasciati parlando di quella che era io chiamo pratica diretta, cioè la pratica vera sullo strumento, quella che devi fare esercitandoti ecc., che è la più importante.

Però quando hai sulle spalle una buona esperienza di pratica diretta, ovvero hai fatto buon lavoro sullo strumento, ti puoi permettere di migliorare anche tramite quella che io chiamo pratica indiretta.

La pratica indiretta è una pratica che non fai direttamente sullo strumento, che però funziona se hai studiato tanto lo strumento, se hai comunque già una certa agilità, una certa manualità e confidenza con lo strumento.

Quindi la pratica indiretta è semplicemente una pratica accessoria basata sull’ascolto attivo e sull’osservazione di altri musicisti. E mentre questi musicisti suonano (anche musica classica), improvvisano ecc., cercare proprio di capire che cosa stanno facendo.

Cercare di capire come organizzano la musica che suonano, cioè che tipo di scale, che tipo di forme, che tipo di rapporto hanno con il ritmo, che tipo di rapporto hanno quando suonano con gli altri.

Quindi è molto importante ascoltare musica, andare a concerti, è veramente fondamentale. Andando a concerti hai proprio la possibilità di vedere direttamente davanti a te questo musicista, quanto è in ansia oppure quanto è rilassata. Quanto è a suo agio in quello che fa e come quello che fa riesce ad essere veramente comunicativo o no. Lo vedi dal vivo, in diretta, con anche tutti gli errori, tutte le incertezze che ci possono essere nel concerto.

Quindi la cosa importante è fare questo tipo di pratica indiretta. Andare a vedere concerti, andare a vedere queste occasioni dove i bravi musicisti suonano, e da questo cercare di capire come ragionano.

Spunti di osservazione quando vai a un concerto

Quindi andare ad esempio a un concerto e farsi alcune domande:

  • Quanto è sciolto il musicista (bassista, pianista ecc.) che sto guardando?
  • È rilassato e fluido, oppure fa cose molto ripetitive? Certo, se uno si impara la propria strofa poi la ripete sempre uguale fa meno fatica di chi invece aggiunge sempre qualcosa di nuovo, improvvisa sempre qualcosa di nuovo.
  • Oppure, cerca di stupire quando suona? Perché sai, se uno suona e cerca solo di stupire… sì, è interessante, cerca l’applauso ma fondamentalmente l’idea musicale dov’è? E questo è molto importante.
  • Oppure ad esempio, com’è la struttura del pezzo che sta eseguendo? Ecco… è un pezzo molto, molto elaborato? è un pezzo molto cervellotico? è un prezzo molto semplice, banale? è un pezzo in equilibrio?

Ecco, tutte queste cose riguardano molto il miglioramento. Non sei tu che stai suonando in quel momento, quindi parliamo di pratica non diretta. Ma è comunque una pratica ricca di idee ed esperienze che prendi e “rubi” a questi musicisti. Poi, quando farai la pratica diretta, le andrai a sfruttare, le andrai tu stesso a ricercare ed applicare sullo strumento.

Vero è che a molti musicisti non piace andare ai concerti degli altri musicisti, soprattutto se considerati propri “pari” (per non dire di quelli ritenuti “inferiori”). Da un certo punto di vista questo è comprensibile, e sicuramente non tutti i concerti sono uguali. Ma è vero che a un concerto, oltre al puro divertimento, si possono davvero imparare tantissime cose, se si tengono le antenne dritte e si sa “cosa guardare”.

Importante precisione: la pratica diretta viene prima di tutto!

Va da sé che la tecnica strumentale, la conoscenza dell’armonia e degli stili, scale e forme ecc. sono indispensabili per sviluppare lo sguardo maturo e consapevole necessario per la pratica indiretta. Anzi, vengono prima di ogni cosa quindi non trascurarle.

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